Le reti di impresa rappresentano la strada per la competitività e per l’innovazione? Sembra proprio di sì, e il Polo Innovazione Automotive rappresenta, in questo, un (buon) esempio.
E’ quanto emerso ieri pomeriggio a Roma nel corso del workshop sul tema “Il rilancio del sistema economico e sociale del Made in Italy nell’economia reticolare”, organizzato dalla Società Geografica italiana nell’aula “Giuseppe Della Vedova” di Palazzetto Mattei, in Villa Celimontana.
Al workshop ha partecipato anche il coordinatore del Polo Automotive, Raffaele Trivilino.
Trivilino ha presentato il programma del Polo Innovazione Automotive, esempio di come gli aggregati di impresa e le reti sanno cogliere le opportunità offerte dalla ripresa dei mercati nazionali e internazionali.
L’obiettivo dell’iniziativa è stato, infatti, quello di far incontrare imprenditori, responsabili di poli d’innovazione e reti d’impresa, interessati ad un confronto di esperienze sullo sviluppo delle nuove forme aggregative in rete nella competizione internazionale. La finalità è quella di contribuire all’attivazione di risorse ed opportunità legate ai progetti di sviluppo dei sistemi territoriali di imprese.
In un momento di difficoltà segnato da una crisi che stenta a rallentare, infatti, l’aggregazione delle reti di impresa e i poli di innovazione sembrano essere l’elemento propulsivo per rilanciare il sistema economico e sociale del Made in Italy attorno al valore delle produzioni di beni e servizi di qualità.
Ed è esattamente questa la mission del Polo Automotive: incoraggiare le interazioni tra le imprese costituenti il Polo e contribuire allo sviluppo della ricerca-innovazione, nuove tecnologie, messa in rete e diffusione delle informazioni. Il tutto, nell’ottica dello sviluppo delle innovazioni settoriali di prodotto e processo.
Trivilino, nel corso della sua presentazione, ha anche illustrato il cluster “Trasporti Italia 2020”, di cui il Polo Automotive – Consorzio IAM, fa parte.
Le imprese che scelgono di costruire reti intorno a network, filiere, cluster e poli di innovazione, infatti, hanno la possibilità di affermare un modello in grado di generare quella “società imprenditoriale” capace di premiare, attraverso una strategia condivisa, talenti e risorse umane qualificate nella gestione degli scambi internazionali cosmopoliti.
Obiettivo che il Polo Automotive persegue, nello specifico, nel settore Automotive e, rispetto al cluster “Italia 2020”, in quello dei trasporti, articolato a sua volta in quattro macro progetti: Mezzi per la mobilità su gomma; Mezzi per la mobilità su rotaia; Mezzi per la mobilità marittima; Sistemi per comodalità e intermodalità.
Non si è parlato solo di automotive e trasporti nel workshop di Roma, organizzato in occasione dell’uscita di due volumi: il primo di Domenico Barricelli dal titolo “Competitività e innovazione nei sistemi territoriali di PMI. Il manager di supporto alle reti d’impresa” (2013, Milano – Giuffrè Editore); il secondo di Nicolò Costa dal titolo “Verso l’ospitalità Made in Italy. Avviare la crescita con la competitività turistica delle diversità locali” (2013, Roma – Armando Editore).
Al workshop, introdotto da Sergio Conti (Società Geografica Italiana) e moderato da Fabio Pollice (Università degli Studi del Salento), hanno portato le proprie esperienze, oltre a Raffaele Trivilino, anche altri imprenditori inseriti nelle reti di impresa e coordinatori di rete e Poli di innovazione: Alessandro Addari (Partner for Value); Teodoro Calabrese (Polo INOLTRA); Alessandra Castellani (Accademia di Belle Arti – Napoli); Germano Gaudenzi (Federlazio – PMI Italia); Luca Lecce (rete AB SUN); Natale Mariella (ANITA); Alberto Mosca (Eataly); Roberto Necci (Federalberghi); Andrea Pietrini (Temporary Management & Capital); Andrea Romano (UNINT – Consorzio per le integrazioni).