Tra maggio e giugno è attesa la pubblicazione del nuovo Decreto interministeriale Lavoro-Mef, insieme all’avviso Anpal, che stanzia 1 miliardo di euro di risorse React-Eu, per rifinanziare il Fondo Nuove Competenze nel 2022.
I contributi andranno ai datori di lavoro privati per la stipula nel secondo semestre di quest’anno di accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, per consentire la partecipazione a specifici percorsi di formazione dei lavoratori.
Il Fondo Nuove Competenze: il quadro finanziario
Il Fondo Nuovo Competenze (FNC) è stato istituito dall’articolo 88 del decreto-legge n. 34 del 2020. La prima sperimentazione – finanziata con 730 milioni di euro di cui 230 a valere sul
PON Spao – si è sostanzialmente conclusa nel 2021. Alla fine dell’anno si è anche definito il quadro finanziario per il prosieguo della stessa. Complessivamente, quindi, al Fondo sono stati destinati – dalla sua istituzione – 2,330 miliardi di euro.
Complessivamente le domande ammesse ad istruttoria hanno impegnato allo stato circa 631 milioni di euro, di cui 31 derivanti da economie sulla prima assegnazione. Restano pertanto disponibili nel FNC risorse residue pari ad 1 miliardo di euro. A breve, pertanto, oltre alla riammissione delle istanze presentate a valere sul primo Avviso, si riaprirà la possibilità di presentare nuove domande.
Il FNC: le regole 2020/21
Il FNC eroga contributi finanziari in favore dei datori di lavoro privati che abbiano stipulato,
«per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa ovvero per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori», accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro.
Gli accordi devono prevedere che le ore in riduzione dell’orario di lavoro siano destinate a
percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori, cioè specifici progetti formativi la cui
implementazione può essere interna e/o esterna all’azienda.
Il FNC rimborsa il costo, comprensivo dei contributi previdenziali e assistenziali, delle ore di lavoro in riduzione destinate alla frequenza dei percorsi formativi.
Il limite massimo delle ore per lo sviluppo delle competenze per ogni lavoratore è pari a 250. Al termine del percorso formativo deve essere rilasciato un Attestato finale di messa in trasparenza delle competenze acquisite.