Torna questa settimana l’appuntamento con le interviste ai rappresentanti delle aziende aderenti al Polo, che ci raccontano le loro realtà produttive ma anche i progetti di ricerca nei quali sono coinvolti per produrre innovazioni di processo e prodotto, che rappresentano la mission del Polo Innovazione Automotive d’Abruzzo.
Questa settimana abbiamo intervistato Paolo Raschiatore, amministratore di Vision Device, azienda di Torrevecchia Teatina (Ch) che da oltre trent’anni lavora nella realizzazione di applicazioni industriali della visione artificiale.
1) Di cosa si occupa la VISION DEVICE? Può indicarci un po’ di dati?
VISION DEVICE è una azienda industriale che progetta, realizza, installa ed assiste sistemi dedicati di Controllo Qualità e di Automazione Industriale Flessibile, ad altissimo contenuto tecnologico, utilizzando le tecnologie della visione artificiale, della robotica e della acquisizione di dati multisensoriali.
VISION DEVICE è attiva dal 1988, nasce inoltre dall’esperienza applicativa dei soci fondatori, che dal 1982 lavorano nella realizzazione di applicazioni industriali della visione artificiale.
Oltre 30 anni di esperienza vuol dire, in questo settore, essere tra i pionieri a livello mondiale, cioè tra coloro che hanno fattivamente contribuito allo sviluppo della tecnologia stessa.
Nella realizzazione di sistemi per il Controllo Qualità e per l’automazione flessibile, VISION DEVICE fornisce in genere impianti completi, partendo dallo studio del problema sino ad arrivare all’impianto installato “chiavi in mano”, con complete competenze interne per tutte le fasi di progettazione applicativa, elettrica, meccanica, software, impiantistica.
VISION DEVICE è accreditata dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, come “Laboratorio di Ricerca Altamente Qualificato”, iscritta ad apposito albo ed autorizzata ai sensi dell’art.4 della legge 46/82 (Finanziamenti sulla Ricerca Applicata), per le attività di ricerca e trasferimento tecnologico.
L’organico aziendale è attualmente di 13 persone, una piccola realtà in assoluto, ma rilevante nel settore molto specialistico, nota in Italia e nel mondo come una delle aziende storiche e più esperte nella visione artificiale.
2) Quali sono i mercati a cui si rivolge?
In generale la tecnologia proposta viene utilizzata con vantaggi in tutti i settori manufatturieri con elevata propensione all’automazione dei processi produttivi.
Nei molti anni di attività VISION DEVICE può vantare un elenco di referenze che rappresentano un campione significativo della migliore industria italiana, oltre che molte importanti aziende multinazionali in Italia ed all’estero.
In particolare, VISION DEVICE lavora prevalentemente nel settore automotive (circa il 50% del proprio fatturato), seguito dal settore agroindustriale (circa il 20% del proprio fatturato) e da una serie di altri settori, come l’industria del vetro, della carta e converting in generale, della plastica.
Dal punto di vista geografico, VISION DEVICE vanta installazioni dirette in oltre 30 paesi dei 5 continenti; In Italia siamo presenti in tutte le aree geografiche caratterizzate da industrializzazione diffusa.
3) Qual è il Suo ruolo all’interno dell’azienda?
La carica ufficiale è quella di Amministratore della società, con il ruolo di direzione tecnica in generale.
4) Quali sono le vostre strategie aziendali, in particolare per l’innovazione?
Per VISION DEVICE l’innovazione costituisce da sempre il “core business”, in quanto la maggior parte delle soluzioni ogni anno fornite ai nostri clienti sono soluzioni con elevato contenuto innovativo (spesso sono sistemi unici al mondo).
Per questo motivo, oltre che accompagnare i nostri clienti nella realizzazione di processi produttivi innovativi, abbiamo sempre in corso molti progetti interni di innovazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, sia con risorse interamente proprie che utilizzando bandi specifici regionali e nazionali.
In questo momento, ad esempio, siamo coinvolti in due progetti Industria2015 (di cui uno come capofila), in un progetto Por-Fesr regionale (come capofila), nei Poli di Innovazione, nelle Reti di Impresa.
5) Quali gli strumenti, per esempio rispetto a ricerca e sviluppo, adeguamento competenze?
Nel nostro caso quando parliamo di strumenti non parliamo di attrezzature o impianti produttivi particolari, il nostro punto di forza è il know-how specifico nel settore del quale ci occupiamo, essendo lo stesso un settore ad elevatissima specializzazione.
Occorre quindi essere sempre all’avanguardia dell’offerta tecnologica e ciò è possibile da un lato monitorando con costanza ed attenzione il mercato di riferimento per la componentistica distintiva del nostro lavoro, e dall’altro lato creando esperienza applicativa attraverso sempre nuove applicazioni ed attività di ricerca, portate avanti dalla nostra azienda a volte in modo autonomo ma ultimamente spesso in collaborazione con altre realtà industriali ed accademiche.
6) Da quanto tempo siete partner del Polo Innovazione Automotive? Per quale motivo avete deciso di aderire?
Siamo entrati nel Consorzio IAM nel 2010, e quindi nel Polo Automotive dalla sua costituzione.
Abbiamo deciso di aderire in quanto la maggior parte delle nostre attività è rivolta al settore automotive, che tradizionalmente è sempre stato il settore trainante per le nuove tecnologie nell’automazione dei processi produttivi.
Siamo convinti che la partecipazione al Polo Automotive possa rafforzare le sinergie all’interno della filiera produttiva, quanto meno attraverso una più diffusa e corretta conoscenza delle competenze e dei bisogni reciproci.
7) Qual è, secondo lei, il punto di forza del Polo Automotive d’Abruzzo?
Il primo ovvio punto di forza è la partecipazione di un notevole numero di aziende, grandi e piccole, che rappresentano una parte più che significativa dell’industria automotive, non soltanto in Abruzzo.
Ciò non sarebbe però sufficiente se il Polo stesso non avesse deciso fin dall’inizio di portare avanti una politica di lavoro seria ed attiva, che si concretizza in iniziative ed opportunità reali per gli appartenenti al Polo (attività di formazione, progetti di ricerca, attività di conoscenza reciproca e di affiatamento ecc.).
8) VISION DEVICE partecipa al progetto TRACKING SYSTEM TO WELD (vedi SCHEDA). Di cosa si tratta e a che stadio è? Come si svolge il lavoro all’interno del progetto di ricerca? Quali sono le partnership e collaborazioni attivate?
ll progetto ha l’obiettivo di verificare la possibilità di utilizzare idonei sistemi di visione artificiale su stazioni robotizzate che consentano di acquisire le informazioni sulla geometria delle parti da saldare peculiari di ogni accoppiamento dei pezzi e di guidare i processi di saldatura robotizzata e adattare il percorso del robot alle differenti geometrie dei componenti. Si prevede inoltre di sviluppare tecnologie per controllare, attraverso i sistemi di visione, i prodotti realizzati al fine di oggettivare la qualità del prodotto, il tutto con le conseguenti ricadute attese di rilevazione in tempo reale delle anomalie di processo, di garanzia della rintracciabilità di ogni manufatto, della diminuzione degli impatti ambientali derivanti dal depauperamento di risorse naturali (meno scarti di produzione e meno energia consumata), dell’eliminazione delle riparazioni manuali a fine ciclo, dell’incremento dell’efficienza produttiva assicurata dalla garanzia di qualità in linea durante la produzione.
Il progetto prevede la collaborazione tra la nostra azienda in qualità di sviluppatrice della tecnologia specifica di visione artificiale, l’Università di Ingegneria dell’Aquila come supporto di validazione ed oggettivazione dei metodi e dei risultati, TFC GALILEO e COMPAGNIA ITALIANA RIMORCHI, aziende manufatturiere utilizzatrici ed esperte dei processi di saldatura robotizzata automatica, in qualità di fruitori delle tecnologie combinate risultanti.
Il progetto è in fase pienamente operativa, in uno stato di avanzamento di poco meno di metà del progetto stesso. Allo stato attuale è stata verificata l’assoluta validità tecnologica del progetto.
Le difficoltà nella conduzione del progetto sono unicamente esterne, derivanti dalla congiuntura economica sfavorevole, che non consente facilmente di disporre di risorse (umane e soprattutto finanziarie) in quantità adeguata all’importanza delle attività in corso.
9) Quali possono essere le applicazioni future di questo progetto di ricerca?
Le applicazioni riguardano sempre la guida ed il controllo della saldatura, soprattutto in processi produttivi molto automatizzati dove è ridotto l’utilizzo di operatori umani, in genere per la pericolosità e per le condizioni di lavoro particolarmente disagiate. I settori applicativi sono principalmente l’automotive, ma potenzialmente anche altri settori meccanici che utilizzano processi di saldatura automatici (es. cantieristica, serbatoi ed impianti ecc.).
10) Quali progetti di trasferimento tecnologico avete avviato con il Polo?
Abbiamo in corso l’attivazione di un progetto di trasferimento tecnologico, con l’Università Politecnica delle Marche, con la quale studieremo alcune metodologie non convenzionali per il controllo dei materiali e dei processi produttivi. Queste metodologie non convenzionali usano la termografia, gli ultrasuoni e la “sherografia” per analizzare variazioni della superficie di materiali, tradizionali e compositi, non visibili ad occhio ma indicative di possibili situazioni anomale dei materiali.
Complimenti. Bella iniziativa. Noi come azienda realizziamo isole di saldatura. Ci piacerebbe partecipare a l’iniziativa Grazie. Mauro Fani. Mfs Robotics. Srl
Grazie! Può contattare l’ingegner Francesca Di Paolo del nostro staff tecnico per avviare contatti per un’eventuale adesione: polo@innovazioneautomotive.eu – 0872/660341