Il Polo di Innovazione Automotive scommette sull’Innovation Space e si pone all’avanguardia nei processi e nelle metodologie produttive e occupazionali.
Una strategia messa già in atto da grandi aziende e multinazionali – prima tra tutte la Chrysler – che hanno dimostrato che gli spazi (fisici e virtuali) in cui operare possono diventare un metodo di lavoro attraverso cui conseguire risultati in termini di produttività, innovazione e valorizzazione delle risorse.
Il Polo di Innovazione Automotive abruzzese ha fatto sua questa strategia, che concretizzerà nel corso del 2013. A questo scopo, lo staff tecnico di IAM (soggetto gestore del Polo) ha partecipato a gennaio ad una settimana di affiancamento/training presso l’Innovation Space creato nella sede della Chrysler Group LCC di Auburn Hills, Michigan – US.
E con lo stesso obiettivo il 14 febbraio scorso Mr. John Haley, Innovation Space Manager di Chrysler, e l’Ing. Enrico Pisino, Head of Innovation e A.D. di IAM, hanno fatto visita alla sede del Polo.
In particolare Mr. Haley ha tenuto un workshop per gli aderenti al Polo di Innovazione Automotive cui hanno partecipato rappresentanti di 10 aziende. Nel corso dell’incontro, oltre ad una full immersion nelle tecniche e strumenti dell’Innovation Space, i partecipanti hanno avuto modo di sperimentare con mano le nuove metodologie con esempi applicativi.
Ma che cos’è l’Innovaton Space? E’ un luogo – uno spazio, appunto – che rappresenta una nuova metodologia di lavoro basata su un sistema di coinvolgimento nell’analisi, nell’individuazione dei problemi e nell’individuazione degli obiettivi e delle azioni. E’ un luogo fisico, dunque; ma è allo stesso tempo uno spazio virtuale e interattivo, tramite l’utilizzo di dotazioni informatiche specifiche.
L’Innovation Space, che a breve sarà realizzato anche presso il Polo di Innovazione Automotive, permetterà dunque di: valorizzare la filiera e attivare servizi innovativi; supportare la creazione di nuovi profili e sbocchi occupazionali; valorizzare le risorse umane; creare interazione e co-partecipazione tra gli attori che intervengono all’interno del contesto territoriale.
La necessità delle grandi multinazionali presenti, inoltre, è quella di avere a disposizione spazi tecnologici, per giungere alla realizzazione di un network senza compiere spostamenti fisici. L’innovation space, perciò, dovrà essere uno spazio tecnologico per il lavoro collaborativo, implementabile nel tempo parallelamente alle risorse a disposizione.
Esso sarà suddiviso in aree funzionali in base alle attività e alle fasi del processo progettuale: Concept Lab, Material Lab e Automotive Lab.
Nel Concept Lab sono previsti differenti micro-spazi, modificabili attraverso l’uso di pannelli e pareti mobili. L’area sarà suddivisa in una parte meno strutturata nel micro-ambiente dedicato alle sessioni brainstorming e di generazione di idee (assenza di scrivanie/tavoli, presenza di poltroncine, lavagne e elementi mobili) e una parte maggiormente strutturata per i meeting e i focus group. Per quel che concerne il posizionamento dei tavoli, è consigliabile che siano sistemati in quattro blocchi posti a 45 tra loro, in modo da creare un ambiente uniforme e paritario per la condivisione e la discussione tra vari gruppi di lavoro.
Il Material Lab sarà lo spazio dedicato all’archivio dei materiali e ad un’area discussioni ad essi dedicata. Al suo interno ci sarà una materioteca ed un database di selezione dei materiali.
Nell’Automotive Lab, invece, verranno realizzate le attività maggiormente legate allo sviluppo prodotto e alla verifica e discussione su prototipi e mock-up. E’ l’area più esposta ai cambiamenti tecnologici che potranno intervenire nelle tre fasi di implementazione dell’ambiente.