La Regione Abruzzo è in prima linea nel rilancio del settore Automotive, che rappresenta per il nostro territorio il motore pulsante dell’economia: in termini economici, infatti, il sistema delle imprese automotive in Abruzzo occupa circa 23.000 addetti, di cui 20.000 in provincia di Chieti. Il fatturato è di 7/8 miliardi di euro e rappresenta oltre il 55% dell’export della Regione Abruzzo, oltre al 15% del Pil Industria. Il tasso di industrializzazione è superiore alla media nazionale, pari al 27%.
L’Alleanza delle Regioni Automotive, di cui l’Abruzzo fa parte, ha infatti presentato le sue proposte a sostegno dell’industria automobilistica europea nel corso della prima riunione politica, svoltasi il 17 novembre a Lipsia.
Per affrontare con successo la graduale eliminazione dei motori a combustione e il processo di digitalizzazione, le regioni automotive d’Europa sollecitano un nuovo meccanismo di sostegno dell’UE con fondi dedicati, un’adeguata valutazione dell’impatto territoriale dei nuovi regolamenti e misure per la riqualificazione e il miglioramento delle competenze dei lavoratori del settore. Alla sua prima riunione politica, l’Alleanza delle regioni automotive (ARA), ha adottato una strategia a breve e medio termine e ha discusso con il commissario europeo al lavoro Nicolas Schmit le esigenze di sostegno delle regioni con una solida industria automotive.
L’industria automobilistica europea e il relativo indotto si trovano in una fase di sconvolgimenti e trasformazioni: gli obiettivi climatici dell’UE con il pacchetto Pronti per il 55% (Fit for 55) richiedono un contributo significativo da parte del settore del trasporto su strada ed esercitano quindi un impatto su tutte le regioni automotive in Europa. L’industria automobilistica risente pesantemente della transizione verde e digitale e rappresenta 7,5 milioni di posti di lavoro nei settori della produzione automobilistica e dei servizi automobilistici, pari ad oltre il 6% dell’occupazione complessiva in Europa. La transizione verso veicoli digitalizzati e a zero emissioni avrà un forte impatto sugli ecosistemi automobilistici regionali e sulle strutture socioeconomiche.
A Lipsia erano rappresentate 20 delle 29 regioni dell’Alleanza, di cui fanno parte Abruzzo, Lombardia, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto, Basilicata ed Emilia-Romagna. Le regioni hanno espresso le preoccupazioni del settore automobilistico dei rispettivi territori. Sulla base dei requisiti previsti per le autovetture a zero emissioni, ai fini del conseguimento degli obiettivi climatici dell’UE e dei relativi cambiamenti nell’industria automobilistica, l’Alleanza chiede l’istituzione di un meccanismo europeo a sostegno di una transizione giusta ed equa delle regioni basate sull’industria automobilistica e sul relativo indotto, in modo di ridurre al minimo gli effetti dirompenti sull’occupazione e migliorare le capacità e le opportunità di una riqualificazione tecnologica, preservando la competitività mondiale nella ricerca e nell’innovazione.
I futuri lavori dell’Alleanza delle regioni automotive si concentreranno sulla valutazione dell’impatto regionale della trasformazione dell’industria automobilistica e del relativo indotto, sul sostegno alla riqualificazione e al miglioramento delle competenze della forza lavoro regionale nonché sulla diffusione di combustibili alternativi. Sulla base della dichiarazione in 10 punti dell’Alleanza, adottata durante la sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni (CdR) nel giugno 2022, l’Alleanza sostiene l’impegno a ridurre drasticamente le emissioni di gas a effetto serra prodotte dal trasporto su strada e sollecita l’adozione di un quadro di transizione giusta per garantire la coesione economica e sociale in ogni regione automotive d’Europa. A tal fine, il quadro deve includere misure di sostegno al bilancio e alle politiche e condurre a una pianificazione congiunta della transizione a livello regionale.
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