Ottimizzazione dei sedili, la sfida di Lazzerini

Continuiamo questa settimana la nostra carrellata di presentazioni dei progetti di trasferimento tecnologico con un’intervista a Giulia Girini, che ci racconta il progetto relativo all’ottimizzazione e all’alleggerimento dei sedili, che ha coinvolto l’azienda Lazzerini.

 

Giulia Girini
Giulia Girini

Breve presentazione azienda/ruolo aziendale

La Lazzerini è punto di riferimento nel mercato nazionale e internazionale, per la progettazione, lo sviluppo e la produzione di sedili per autobus, scuolabus, treni, navi, automobili e mezzi speciali. La flessibilità e i continui investimenti nella ricerca di materiali di alta qualità e tecnologie innovative consentono oggi all’azienda di rispondere anche a richieste di progettazione di un singolo prodotto su misura.

Il mio ruolo all’interno dell’azienda, oltre ad essere operativa nella studio e progettazione di nuovi sedili e personalizzazione di quelli esistenti, è quello di coordinare i collaboratori dell’ufficio tecnico e di interfacciarmi con i responsabili delle altre funzioni.

La sede di Lazzerini
La sede di Lazzerini

Da quanto tempo siete partner del Polo Innovazione Automotive? Perché avete deciso di aderire?

Siamo soci del Polo Innovazione Automotive dal 2010.

Abbiamo deciso di aderire per cogliere l’opportunità di confrontarci con altre aziende del settore, intraprendere collaborazioni per lo sviluppo di progetti di ricerca e innovazione e far parte di una rete che sta dimostrando, anno dopo anno, di essere punto di riferimento per il settore automotive a livello nazionale e internazionale.

 

Nell’esperienza fin qui vissuta all’interno del Polo Innovazione Automotive, avete soddisfatto le vostre aspettative?

Le aspettative sono state soddisfatte poiché ci ha permesso di conoscere altre realtà ed abbiamo collaborato con persone che hanno contribuito ad aumentare il nostro baglio culturale

  

Oltre a partecipare a progetti di ricerca a livello europeo, nazionale e regionale, il Polo Automotive e le sue aziende partner attivano progetti di trasferimento tecnologico. Può spiegarci – in breve – di cosa si tratta?

I progetti di trasferimento tecnologico sono progetti di breve durata, con risultati concreti e di solito immediati, che coinvolgono l’azienda che chiede di mettere a sua disposizione nuove tecnologie e metodologie per innovare processi o prodotti superando criticità o soddisfacendo specifici fabbisogni.

Sono progetti che trasferiscono all’azienda interessata tecnologie già in uso in un altro ambito o settore di attività per applicarle ai suoi specifici processi. Proprio questo garantisce risultati in tempi relativamente brevi.

 

Quale/i progetto di trasferimento tecnologico ha coinvolto la sua azienda?

Siamo stati coinvolti nel progetto denominato “Ottimizzazione sedile”.

 

Un sedile biposto Lazzerini
Un sedile biposto Lazzerini

Da quale criticità/fabbisogno siete partiti e quale obiettivo vi siete prefissati?

Più che da una criticità, siamo partiti da un’opportunità; cioè un’attività di verifica e ottimizzazione, tramite strumenti CAE, da svolgersi su un sedile completo (inserto schienale, seduta, telaio, basamento). Lo scopo è di ridurre il peso dell’assieme, preservandone le caratteristiche di resistenza “a strappo” richieste dalla norma R14, categoria M3 (Regulation No. 14) e di resistenza a fatica secondo norma R80 (Regulation R80).

 

Come si è svolto il processo di trasferimento tecnologico (fasi di attivazione, consulenza richiesta, esecuzione)?

Lo studio ha previsto una fase principale di simulazioni, relative alla norma R14, di tuning del modello (basandosi su prove sperimentali) e un ciclo di simulazioni con l’obiettivo di analizzare il comportamento del sedile al variare di alcuni parametri e configurazioni, al fine di dare delle indicazioni per eventuali modifiche alla struttura. Fra le varie configurazioni analizzate ne è stata scelta una e su di essa si è svolta una simulazione del sedile della prova R80.

Partendo da un modello CAD di un sedile per analisi di ingombro, la geometria è stata pulita e opportunamente modificata secondo le indicazioni di Lazzerini.

Utilizzando il CAD modificato, è stato generato un modello FEM di base sul quale è stata fatta l’attività di tuning del modello.

L’obiettivo dell’attività, lo ricordo, era la riduzione del peso della struttura, naturalmente nel rispetto delle norme R14 ed R80.

A tale scopo, sono state valutate modifiche alla struttura metallica di tipo:

– geometrico;

– materiali;

– spessori;

– distribuzione saldature.

 

In quale fase si trova il progetto di trasferimento tecnologico? 

Il progetto è stato concluso.

 

Quali sono i risultati ottenuti?

Le soluzioni presentate dallo studio fatto hanno dato esito positivo, ma sono delle indicazioni che dovranno essere verificate con dei prototipi e/o raffinate con eventuali ulteriori modifiche in successive prove sperimentali.

  

Avete in programma altri progetti di trasferimento tecnologico?

Dovrebbe partire un progetto con prove di rullatura su tubi che utilizziamo attualmente sulle strutture dei nostri sedili.

 

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